28.02.25

a cura di 

Redazione

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Il Carnevale secolare di Castrovillari tra tradizione e folklore

Tra le manifestazioni più antiche d'Italia, il Carnevale di Castrovillari celebra quest’anno la sua 67ª edizione con una grande festa che anima l’antico borgo dal 23 febbraio al 4 marzo 2025.

Le sue origini risalgono al 1635, anno in cui viene rappresentata per la prima volta la farsa teatrale dell'Organtino. La tradizione moderna inizia invece nel 1959, su iniziativa del professor Vittorio Vigiano, fondatore della Pro Loco locale, che organizzò la prima edizione del "Carnevale del Pollino e Festival Internazionale del Folklore". Da allora, l'evento coniuga le maschere tipiche del Carnevale con le espressioni folkloristiche, attirando gruppi provenienti da tutto il mondo e garantendo un'ampia partecipazione popolare.

Ogni anno, migliaia di persone si ritrovano nel Comune ai piedi del Massiccio del Pollino per celebrare insieme un evento che non smette mai di stupire.

I gruppi folkloristici internazionali partecipano con danze, musiche e costumi tradizionali, offrendo uno spettacolo straordinario di colori e suoni che celebra l’incontro tra culture diverse. La contaminazione culturale è il cuore pulsante del Carnevale di Castrovillari, che nel tempo si è trasformato in un palcoscenico mondiale dedicato alla tradizione.

Il programma dell’edizione 2025 prevede una serie di eventi che animeranno la città per oltre una settimana.

Tra i momenti più attesi spiccano le grandi sfilate di carri allegorici e maschere che, come veri capolavori artigianali, attraversano le vie principali della città a suon di musica, e la “Sirinata d’a Savuzìzza”, una celebrazione della tradizione gastronomica locale che ruota attorno alla preparazione e degustazione della salsiccia calabrese. E poi l’evento saliente dell’incoronazione di Re Carnevale, che segna simbolicamente l’inizio ufficiale dei festeggiamenti. Re Carnevale diventa il sovrano di Castrovillari per la durata della manifestazione, personificando lo spirito di libertà e leggerezza che caratterizza questo periodo.

Le maschere tradizionali, come quella dell’Organtino, continuano a essere indossate con orgoglio dalle nuove generazioni, perpetuando un’eredità culturale secolare. A queste si aggiungono nuove interpretazioni artistiche, che arricchiscono la manifestazione con creatività contemporanea.

Le strade si animano con danzatori, tamburellisti e suonatori di zampogna, che trasportano i partecipanti in un mondo di suoni antichi e suggestivi. La popolazione locale e i visitatori si uniscono creando una grande comunità festosa, condividendo momenti di gioia e condivisione che superano le barriere linguistiche e culturali.