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L’estate in Calabria profuma di salsa preparata in famiglia
08.08.25
a cura di
La Calabria custodisce un ricco patrimonio di storie, suoni, profumi e sapori capaci di evocare ricordi profondi, come quelli dell’infanzia, e di riportare idealmente “a casa” anche chi l’ha lasciata da tempo. Tra le tradizioni più radicate e sentite, soprattutto d’estate, c’è quella della preparazione della salsa di pomodoro – in dialetto, a sarza.
Non si tratta di una semplice conserva, ma di un rito familiare che unisce generazioni intorno a un’attività collettiva: preparare la passata di pomodoro fatta in casa per affrontare i mesi invernali. Per questo motivo si svolge d’estate, solitamente nei fine settimana, quando è più facile riunire tutta la famiglia.
Il periodo ideale va da fine luglio a inizio settembre, quando i pomodori raggiungono la massima maturazione e dolcezza. La giornata inizia presto: la salsa si prepara tutta d’un fiato, in un lungo e impegnativo processo dove ognuno ha un compito preciso.
Si parte con l’acquisto dei pomodori, spesso in cassette da 10-15 kg, ma anche in quantità maggiori, fino a un quintale. I pomodori vengono lavati in grandi tinozze o nelle classiche vasche azzurre, quindi tagliati e leggermente cotti per ammorbidirli. Una volta pronti, passano attraverso la macchinetta manuale che separa la polpa da semi e bucce, ottenendo così la passata.
La salsa viene poi imbottigliata in contenitori di vetro riutilizzati, una pratica sostenibile tramandata nel tempo. Le bottiglie, sigillate con tappi a corona, vengono successivamente bollite in grandi calderoni per garantirne la conservazione. Una volta raffreddate, si conservano in cantina o in luoghi bui, pronte per essere utilizzate durante l’anno.
Spesso, per arricchirne il profumo e il gusto, nella passata si aggiungono foglie di basilico o altre erbe aromatiche. Ogni famiglia custodisce varianti e gesti tramandati, che rendono unica la propria “sarza”.
Dal suo profumo inconfondibile agli utensili impiegati, fino al vociare durante la preparazione: tutto contribuisce a creare un rituale che vive nel cuore di ogni calabrese, ovunque si trovi.