Tradizionale

Familiare

Enogastronomico

La vendemmia di Calabria

22.10.25

a cura di

Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre cade il periodo della vendemmia, un momento di profonda importanza per la comunità contadina. Si tratta infatti di una festa collettiva e familiare ancora prima che un lavoro agricolo.

Il periodo della vendemmia può variare a seconda delle zone in Calabria e rappresenta in qualche modo il momento che segna la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo ciclo agricolo. La tradizione della vendemmia inizia già dalla raccolta: l’uva viene raccolta a mano, accompagnata da musica e canti popolari e si una volta raccolti i grappoli vengono trasportati negli antichi locali di pietra dove poi viene “pigiata” , cioè spremuta, i palmenti.

La pigiatura dell’uva avviene come da tradizione a piedi nudi, specialmente nei paesi più piccoli dove poi ci si occupa di preparare un pranzo per tutta la famiglia a base di pane e soppressata, formaggi e vino delle annate precedenti. La vendemmia è quindi una vera e propria celebrazione, del frutto prodotto dalla terra dopo mesi di lavoro.

Ciascuna delle zone storiche della nostra regione detiene un vino e una denominazione di origine controllata. La prima e la più famose è senza dubbio quella del Crotonese ossia Cirò DOC, uno dei più antichi d’Italia legato ai greci.

E’ famoso in tutta Italia il detto: “A san Martino ogni mosto diventa vino”. E’ infatti tradizione aprire la prima botte della nuova annata di vino l’11 novembre. In molti paesini della Calabria è anche tradizione fare piccole sagre o feste per celebrare questo evento, accompagnando il vino a castagne e altri piatti rustici della tradizione.

La tradizione vuole inoltre che oltre al vino, il giorno di San Martino venga celebrato con tavole imbandite di salsiccia, castagne, pane fatto in casa, vino della nuova annata, dolci con miele o fichi secchi. In serata in alcuni paesi si usa fare il falò di San Martino in piazza, sul quale poi vengono cotte le castagne.