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L’oro verde di Calabria: l’olio extravergine d’oliva

07.10.25

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La Calabria vanta fin dalle origini della sua storia una tradizione olivicola ricchissima, che affonda le sue radici nell’antica magna-grecia. Non a caso, chiunque visiti la nostra regione viene fin da subito immerso in enormi distese di ulivi, dalle zone marine alle zone rurali.

Fin dai tempi degli antichi greci e romani l’olio calabrese era già molto noto per la sua altissima qualità e veniva utilizzato non solo per l’alimentazione, ma anche per usi rituali e in medicina. Furono i greci ad importare la tradizione della coltivazione dell’olivo in Calabria, dove trovarono il clima e il terreno ideali per produrlo.

La tradizione olivicola continuò nel medioevo, quando i numerosi monasteri sul nostro territorio contribuirono alla diffusione e alla cura degli uliveti. 

Ad oggi l’olio rappresenta un elemento pregiatissimo della nostra agricoltura e anche uno dei principali prodotti esportati dal nostro paese in tutto il mondo.

Nel corso degli anni la coltivazione, la cura e la raccolta degli uliveti si è modificata, al passo con le innovazioni tecnologiche e meccaniche. Se nei secoli scorsi infatti la raccolta delle olive era manuale, con pettini e reti sotto gli alberi, oggi il processo si è meccanizzato, tranne in alcune zone rurali dove la tradizione della manualità si è mantenuta.

La Calabria è ai primi posti tra le regioni italiane per produzione di olio d’oliva e vanta diverse specie di olive diffuse nel territorio: la variante Carolea, diffusa in tutto il territorio calabrese che dà vita ad oli equilibrati e fruttati, la variante Ottobratica, la variante Grossa di Gerace, la Sinopolese e la Tondina.

In Calabria l’olio, oltre a rappresentare uno dei prodotti più amati della tradizione, che contribuisce a gran parte dell’economia agricola, è anche simbolo di ospitalità, benessere ed eccellenza. Sono quattro infatti le Denominazioni di Origine Protetta (DOP) nel territorio: Bruzio DOP, Alto Crotonese DOP, Lametia DOP e Altopiano di Poro DOP.