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Natale in Calabria: i dolci

27.11.25

a cura di

Il Natale si avvicina e con esso in Calabria si iniziano già a sfornare le prime specialità e delizie. Per tutto il mese di dicembre infatti sono moltissime le famiglie che decidono di viziarsi con i dolci tipici della tradizione. Alcuni più famosi, altri meno conosciuti; alcuni famosi solo nella propria provincia, altri in tutta la regione e addirittura in tutta Italia, la Calabria offre delizie natalizie per tutti i gusti. 

Il dolce natalizio calabrese tradizionale per eccellenza è senza dubbio la “Pignolata”. Si tratta di piccole palline di pasta fritta immerse nel miele e talvolta anche con zuccherini colorati. Vengono serviti in piatto o in piccoli stampini tondi monoporzione. La pignolata è il dessert preferito dei calabresi, accanto ovviamente al pandoro o panettone, per il cenone di Natale ma viene preparato già ad inizio dicembre per l’Immacolata. Esiste anche una variante più piccola della pignolata, chiamata “cicerata”.

Simili per aspetto alla pignolata sono “ i Turdilli”, bocconcini più grossi di pasta aromatizzata con vino o anice e poi immersi, come la pignolata, nel miele. A differenza della pignolata risultano molto più morbidi e vengono solitamente serviti in un unico piatto. 

Un altro iconico e famosissimo dolce della tradizione calabrese sono senza dubbio “Le Susumelle”. Si tratta di un dolce morbido e speziato, ricoperto con cioccolato, bianco, al latte o fondente o miele. Vengono servite a fine cena con liquore oppure diventano le protagoniste della merenda di dicembre accompagnate da bevande calde. 

Esistono poi alcuni dolci meno diffusi, conosciuti nella provincia di appartenenza o solo in pochi paesi. Le “Nepitelle”sono piccoli dolci a forma di mezzaluna ripieni di un impasto con noci, uvetta e vino cotto. Simili alle Nepitelle poi, sono “i Petrali” sempre a forma di mezzaluna e conosciuti anche con il nome di “Pitte di San Martino”. Si tratta di biscotti ripieni di un impasto di noci, uvetta, vino cotto e spezie. Sono spesso ricoperte di cioccolato fondente o bianco e piccoli zuccherini. 

Famosa anche la “ Pitta ‘mpigliata” tipica del cosentino e del crotonese, diffusa soprattutto nelle zone della Sila fatta di roselline di sfoglia ripiene di noci, uvetta, miele e spezie, bella da vedere e buonissima da gustare; seguono la pitta ‘mpigliata i “Fichi chini”, fichi secchi ripieni di mandorle, scorza d’arancia e spezie poi passati in forno, una delle tradizioni più antiche della nostra regione. 

Un dolce iconico, non diffuso solo durante le feste natalizie, simbolo di Soriano Calabro che ne ha fatto identità, sono “i Mostaccioli calabresi”. Esposti tra le bancarelle delle fiere in tutta la regione per tutto il corso dell’anno, i mostaccioli sono fatti di mosto cotto e spezie e spesso nella nostra regione vengono creati con forme molto particolari come animali e strumenti musicali. 

Uno dei dolci meno conosciuti ma popolarissimo nei paesi della locride sono “I Laci” conosciuti anche come “Lacia”, al singolare. La lacia è una lunga striscia di pasta sottile, attorcigliata su sé stessa. La lacia viene aromatizzata con vino bianco o rosso nell’impasto e viene immersa nel miele dopo essere stata fritta. 

Le specialità del Natale calabresi sono un invito a condividere, a celebrare. Sapori di miele, agrumi, che evocano famiglia, festa, infanzia. Ogni provincia custodisce i suoi tesori e insieme tutte queste tradizioni raccontano una storia, un’identità fatta di gesti e ingredienti molto antichi.